

11.07.2016
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Solari
Come concludere al meglio la tua giornata al sole? Dalla Natura tre rimedi pensati per te
Dott.ssa Giulia Leoni
L’estate è finalmente arrivata! E con lei la voglia di fuggire dal caldo afoso della città per trovare refrigerio in riva al mare, al lago o in piscina.
Ricordiamo che occorre prestare particolarmente attenzione alle scottature, soprattutto durante le prime giornate di sole, evitando di esporsi nelle ore più calde della giornata e proteggendo la pelle con opportuni filtri solari.
Come curare il corpo dopo una giornata dedicata alla tintarella?
Dopo una giornata trascorsa al sole, risulta necessario ripristinare l’equilibrio dell’epidermide e contrastare la produzione di radicali liberi che aumenta con l’esposizione al sole.
È bene reintegrare innanzitutto i liquidi persi, bevendo una maggiore quantità di acqua oppure un gustoso estratto di frutta vitaminico.
Per quanto riguarda la dieta è bene assumere le giuste quantità di vitamina A, C ed E, dotate di potere antiossidante e ricostituire, grazie a una cena leggera e salutare, tutte le riserve di minerali e vitamine persi sotto il sole.
Può capitare, però, che dopo un’intera giornata trascorsa in spiaggia, la pelle risulti arrossata, nonostante l’applicazione della crema solare protettiva.
Che cosa fare? Un buon bagno doccia ricco di principi attivi ad azione lenitiva può ridurre il bruciore e alleviare quella fastidiosa sensazione di prurito, causato da sabbia, salsedine e dall’insorgere di possibili eritemi e scottature. Detergere la pelle dopo la tintarella con il giusto prodotto è molto importante, non solo per fissare l’abbronzatura, ma anche per aiutare la giusta idratazione della pelle. Ma non fraintendiamo! L’idratazione della pelle non si ottiene con l’acqua della doccia, ma attraverso la detersione con i prodotti giusti che aiutano l’idratazione
Cosa fare se la pelle risulta arrossata?
Può capitare, però, che dopo un’intera giornata trascorsa in spiaggia, la pelle risulti arrossata, nonostante l’applicazione della crema solare protettiva.
Che cosa fare? Un buon bagno doccia ricco di principi attivi ad azione lenitiva può ridurre il bruciore e alleviare quella fastidiosa sensazione di prurito, causato da sabbia, salsedine e dall’insorgere di possibili eritemi e scottature. Detergere la pelle dopo la tintarella con il giusto prodotto è molto importante, non solo per fissare l’abbronzatura, ma anche per aiutare la giusta idratazione della pelle.
Ma non fraintendiamo! L’idratazione della pelle non si ottiene con l’acqua della doccia, ma attraverso la detersione con i prodotti giusti che aiutano l’idratazione
Come posso detergere la mia pelle?
Bagno Doccia di BeC è formulato nel completo rispetto di tutti i tipi di pelle, senza SLS, SLES, conservanti, coloranti e profumi artificiali.
La peculiarità è da ricercare nell’estratto di Malachite, che rende Bagno Doccia unico e affascinante. La Malachite era considerata una pietra sacra simbolo di creatività e cambiamento fin dall’antico Egitto, dove veniva utilizzata come polvere per truccare gli occhi grazie al suo colore verde-blu. Da sempre è simbolo della figura femminile e in tutte le culture è associata a una divinità.
La sua importanza è legata al contenuto in rame, che ha un ruolo riconosciuto nella fisiologia della pelle in quanto stimola i fibroblasti a produzione di collagene ed elastina. Studi effettuati dimostrano che svolge, inoltre, un’importante azione antiossidante, complementare a quella delle vitamine C ed E, stimolando il naturale meccanismo di difesa delle cellule.
Sotto il getto d’acqua, Bagno Doccia di BeC sprigiona una sensuale fragranza naturale che trasforma il bagno in una rilassante oasi di benessere, che avvolge la pelle con una ricca schiuma, lasciando una piacevole e rigenerante sensazione di pulito.
La profumazione è dovuta agli oli essenziali, tra cui spicca la Cannella e la Menta Piperita, che aiutano la tua pelle a rigenerarsi e proteggersi donando quella sensazione di sollievo e benessere ideale al termine di una calda giornata al sole.
Il giusto equilibrio tra tensioattivi non aggressivi, proteine vegetali dell’Avena ed Olio di Passiflora assicurano un’igiene profonda, tonificando e idratando tutto il corpo.
Grazie all’olio essenziale di Camomilla Romana e al Bisabololo, capaci di neutralizzare le irritazioni cutanee e ridurre i mediatori coinvolti nella risposta infiammatoria, Bagno Doccia è particolarmente indicato per pelli sensibili.
Infine, vi è il succo di Aloe, che contiene fitocomponenti antinfiammatori, che, insieme alla Vitamina E antiossidante, contribuiscono all’azione lenitiva necessaria a calmare la pelle stressata dall’esposizione al sole.
Se siete amanti dell’effetto ghiaccio, consigliamo l’Idrobagno I.U. di BeC: poche gocce versate nella vasca da bagno o sulla spugna sotto la doccia ti doneranno quella sferzata di freschezza rigenerante insieme a un’azione altamente defaticante e dermopurificante.
Dopo una doccia fresca e ristoratrice, il consiglio successivo è quello di applicare sempre una crema doposole, massaggiando delicatamente fino a completo assorbimento.
La Crema fluida doposole di BeC ristabilisce l’equilibrio fisiologico della pelle, in particolare di quella secca e disidratata, ripristinando l’idratazione cutanea, sin dalla prima applicazione, grazie agli oli di Avocado, Jojoba e Oliva, ad azione nutriente ed emolliente.
All’azione idratante ed elasticizzante contribuiscono anche gli zuccheri naturali Saccharide Isomerate e Ribosio, oltre all’acido Ialuronico vegetale. L’efficacia lenitiva e disarrossante, testata nei nostri laboratori, è garantita dalla presenza dell’Olio di Iperico, conosciuto per le sue capacità cicatrizzanti, insieme agli estratti vegetali di Aloe, Malva e Calendula ad azione antinfiammatoria che leniscono rapidamente le irritazioni e donano immediato sollievo. La texture leggera e di rapido assorbimento, accompagnata dalla fragranza 100% naturale, renderà la vostra pelle morbida e luminosa.Se volete davvero essere sicuri di concludere al meglio la vostra giornata al sole bastano davvero pochi, ma fondamentali accorgimenti!
Seguite i nostri consigli e coccolate il vostro corpo dopo l’esposizione al sole con i prodotti BeC: l’abbronzatura così faticosamente conquistata sarà protetta facendovi sentire irresistibili!
Acidi grassi (saturi, mono-insaturi e poli-insaturi)
Vengono comunemente chiamati acidi grassi gli acidi organici che si riscontrano nella composizione dei lipidi cioè negli oli e grassi animali e vegetali, sia in forma libera, che in forma di esteri con il glicerolo (es. nei trigliceridi) o con alcoli “grassi”, cioè alcoli a lunga catena, per formare le cere. Gli acidi grassi sono acidi carbossilici (formula R-COOH) che hanno una lunga catena carboniosa (R), a differenza dei comuni acidi organici come l’acido acetico e l’acido propionico che hanno in tutto 2 o 3 atomi di carbonio, rispettivamente. Gli acidi grassi si definiscono saturi se non hanno doppi legami carbonio-carbonio, (chiamati “insaturazioni”), si definiscono mono-insaturi se ne hanno solo uno, si definiscono poli-insaturi se hanno due o più doppi legami (vedi figura). La dicitura omega-3 (ω-3) o omega-6 (ω-3), si riferisce alla posizione del primo doppio legame a partire dal fondo della catena di atomi di carbonio: se il primo doppio legame si incontra dopo 3 atomi di carbonio l’acido grasso è classificato come, omega-3, se dopo sei atomi di carbonio omega-6, come mostrato nella figura. I più comuni acidi grassi saturi sono l’acido palmitico (16 atomi di carbonio e nessun doppio legame, C16:0) e l’acido stearico (18 atomi di carbonio, 18:0), il più comune mono-insaturo è l’acido oleico, tipico dell’olio di oliva (18 atomi di carbonio ed 1 doppio legame in posizione 9, C18:1; ω-9), mentre i più comuni poli-insaturi sono l’acido linoleico e l’acido linolenico, capostipiti rispettivamente degli omega-6 e omega-3 (si veda la figura.
Prostaglandine, Trombossani, e Leucotrieni
Prostaglandine, Trombossani, e Leucotrieni sono messaggeri chimici o mediatori, cioè molecole che portano a specifiche cellule un messaggio e attivano o disattivano delle risposte metaboliche in tali cellule. Hanno quindi una funzione simile agli ormoni, solo che, a differenza di quanto fanno gli ormoni, il messaggio chimico viene portato solo a breve distanza cioè solo alle cellule che si trovano nelle vicinanze del luogo dove i mediatori sono stati prodotti. Esistono diverse prostaglandine, diversi trombossani e diversi leucotrieni che portano specifici messaggi. In molti casi questi funzionano da mediatori del processo infiammatorio, quindi innescano tutti gli eventi che sono coinvolti nell’infiammazione:
- vasodilatazione con conseguenza afflusso di sangue (rossore),
- aumento della permeabilità capillare con conseguente essudazione di liquidi (gonfiore o edema)
- stimolazione di segnali nervosi nocicettivi (dolore)
- richiamo in loco di cellule del sistema immunitario che attacchino un eventuale invasore (azione chemiotattica)
- attivazione della biosintesi di tessuto cicatriziale per rinforzare o riparare la parte colpita (anche se non ce n’è bisogno)
- generazioni di radicali liberi che possono distruggere chimicamente un invasore (ma danneggiano anche i nostri tessuti, cioè “sparano nel mucchio”).
Le prostaglandine e i trombossani però svolgo anche ruoli fisiologici importanti in condizioni di normalità, cioè in assenza di infiammazione. Ad esempio, regolano la secrezione di muco che protegge le pareti dello stomaco, regolano la biosintesi delle cartilagini e del liquido sinoviale nelle articolazioni, regolano la vasodilatazione, quindi il corretto afflusso di sangue nei vari distretti locali ed altre.
Ciclossigenasi e Lipoossigenasi e il processo infiammatorio
La ciclossigenasi e la lipoossigenasi sono le due famiglie di enzimi che vengono comunemente coinvolte nel processo infiammatorio, attraverso un complesso di reazioni che viene chiamato cascata dell’acido arachidonico. Tale complesso di reazioni si sviluppa così: un primo enzima, una fosfolipasi scinde i fosfolipidi delle membrane biologiche liberando l’acido arachidonico, un acido grasso poli-insaturo con 20 atomi di carbonio (acido eicosa-5Z,8Z,11Z,14Z-tetraenoico; C20:4; -6). L’acido arachidonico viene poi trasformato da due vie enzimatiche parallele, cioè da due famiglie di enzimi: la cicloossigenasi che lo straforma in prostaglandine e in trombossanie e la lipoossigenasi che lo trasforma in idroperossidi che a loro volta si trasformano in leucotrieni.
Esistono due isoforme della ciclossigenasi indicate con tipo 1 e tipo 2, brevemente COX-1 e COX-2. La COX-1 è l’enzima presente nella maggior parte delle cellule (tranne i globuli rossi), ed è costitutivo, cioè è presente sempre. La COX-2 è una isoforma inducibile di cicloossigenasi: è presente in modo costitutivo in alcuni organi come cervello, fegato, rene, stomaco, cuore e sistema vascolare, mentre può essere indotto (cioè sviluppato all’occorrenza) in seguito a stimoli infiammatori sulla pelle, i globuli bianchi e i muscoli.
Esistono vari tipi di lipoossigenasi che portano a prodotti diversi, la più importante nel processo infiammatorio è la 5-lipoossigenasi, 5-LOX.
Trigliceridi
I trigliceridi sono i principali componenti della maggior parte degli oli e grassi. Si tratta di molecole pesanti, non volatili e poco polari, insolubili in acqua, composte dal glicerolo (o glicerina) esterificato con tre molecole di acidi grassi: quindi è un tri-estere della glicerina, da cui deriva il nome. Ciascun acido grasso contiene da 8 a 22 atomi di carbonio (comunemente da 16 a 18) e può essere saturo, mono-insaturo o poli-insaturo. La dimensione degli acidi grassi e la loro saturazione determina le proprietà fisiche e sensoriali dei trigliceridi, che possono apparire come oli (liquidi a temperatura ambiente) o grassi (solidi o semisolidi) e possono avere maggiore o minore untuosità e scorrevolezza sulla pelle. I trigliceridi insaturi o con acidi grassi più corti sono più fluidi ed hanno maggiore scorrevolezza.
Terpeni e terpenoidi

I terpeni o terpenoidi sono una grande famiglia molecole naturali, tipicamente contenenti da 10 a 30 atomi di carbonio, che vengono biosintetizzate a partire da un “mattone” comune, l’isopentenil pirofosfato (IPP), contente 5 atomi di carbonio (vedi figura). La scoperta che il mattone ripetitivo consta di 5 atomi di carbonio è relativamente recente, mentre un tempo si era ipotizzato l’intera famiglia fosse creata con la ripetizione di un mattone di 10 atomi di carbonio, che fu chiamato “terpene”. Pertanto vennero chiamati mono-terpeni le molecole di 10 atomi di carbonio (come il limonene, vedi figura) cioè composte da un solo mattone, diterpeni quelle con 20 atomi di carbonio (es. il cafestolo che da’ l’aroma al caffè), triterpeni quelle con 30 atomi di carbonio (es. il beta-carotene). Poiché si trovarono anche molecole fatte da 15 atomi di carbonio (come il bisabololo) si pensò che contenessero un terpene e mezzo e vennero chiamate sesquiterpeni (dal latino semis = mezzo + atque = e). Oggi si sa che l’unità ripetitiva è composta da 5 atomi di carbonio, pertanto è facile capire come i mono-terpeni ne contengano due (vedi figura), i sesquiterpeni tre, i diterpeni quattro, i triterpeni sei.