

26.03.2021
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Viso
Borse, occhiaie e rughe. Prenditi cura del contorno occhi!
Dott.ssa Oriana Chinni, Formulatrice Cosmetica
Quante volte ci siamo svegliate con la fastidiosissima sensazione di avere gli occhi gonfi e stanchi? Di notare borse, occhiaie e rughe perioculari, lo sguardo più spento e sempre più attorniato dagli inevitabili segni del tempo. Sicuramente molte volte!
La bellezza di una donna si percepisce dal suo sguardo. L’espressione intensa e la luminosità sono le prime cose che arrivano agli occhi di chi si incontra, e rispecchiano il benessere della pelle della zona perioculare. Il detto “gli occhi sono lo specchio della nostra anima” racchiude in poche parole quanto di più vero ci possa essere, io aggiungerei anche della pelle che li circonda!
Le borse, le occhiaie e le rughe perioculari sono inestetismi molto diffusi, sono sempre più evidenti con il passare dell’età, accentuati da periodi o avvenimenti che sottopongono il nostro corpo e la nostra pelle a continuo stress, rendendo il viso più stanco, meno luminoso e invecchiato.
Che cosa sono le borse?
Le borse si generano a partire dalla perdita di tono ed elasticità dei tessuti e si manifestano con gonfiore sotto gli occhi e talvolta con la presenza di un alone scuro. La loro comparsa può essere legata a diversi fattori: stress, periodi particolarmente stancanti, in cui non si accumulano abbastanza ore di sonno, invecchiamento e stress ossidativo.
L’avanzare dell’età è proprio uno dei motivi principali della comparsa di questo inestetismo. Quando si invecchia, la pelle della zona perioculare, particolarmente sottile e delicata, perde elasticità, tonicità, tendendo al rilassamento e all’aumento di permeabilità del sistema vascolare locale. I tessuti della palpebra inferiore possono avere una maggiore tendenza ad accumulare liquidi a causa di processi locali, come l’atopia e la ritenzione di liquidi sistemica [1]. In alcuni casi più rari le borse possono essere indice di alcune patologie più gravi.
Che cosa sono le occhiaie?
Le occhiaie sono considerate per lo più una “preoccupazione estetica”, sono definite macule pigmentate, rotonde e omogenee evidenti nella regione perioculare. Si presentano come aloni scuri che circondano l’occhio rendendo lo sguardo stanco e spento, possono essere incavate o leggermente gonfie.
Questo inestetismo può essere scatenato da molteplici fattori eziologici come stress e mancanza di riposo, predisposizione familiare, disidratazione della zona del contorno occhi, eccessiva esposizione ai raggi solari, fotoinvecchiamento, deposizione di melanina nel derma, iperpigmentazione postinfiammatoria conseguente a dermatite da contatto o allergie, ombreggiatura dovuta a lassità cutanea, fumo, alcool e alimentazione non equilibrata(2).
Con il termine KUMA possiamo racchiudere tutte le problematiche della zona perioculare. Kuma è una parola di origine giapponese che vuol dire “PANDA”, e viene comunemente utilizzata per indicare le problematiche perioculari come le occhiaie e in misura minore le borse, che ricordano la zona scura attorno agli occhi, caratteristica di questo animale.
Che cos’è il Kuma Therapy?
Kuma therapy è un approccio per affrontare in modo completo l’inestetismo delle occhiaie, che si differenziano per la colorazione e per le cause che ne determinano l’insorgenza. Si distinguono vari tipi di Kuma:
- Kuma Rosso, quando il colore predominante nelle occhiaie è il rosso ed è indice di infiammazione
- Kuma Blu, quando le occhiaie hanno una tendenza al blu, legato ad un problema di circolazione
- Kuma Marrone, riferito alle occhiaie marroni quando c’è un problema di accumulo di melanina
Questo ci fa capire quanto è complesso e articolato il problema delle occhiaie, perché l’evidenza dell’inestetismo può essere il risultato di uno, di due o di tutte e tre le problematiche sopra citate. Ecco perché è bene scegliere un prodotto che agisca in maniera completa sia sull’infiammazione che sulla circolazione che sugli accumuli di melanina, per avere una vera efficacia sulle occhiaie.
Che cosa sono le rughe e le zampe di gallina?
A peggiorare l’aspetto dell’area perioculare contribuiscono la perdita di tono, di elasticità e la comparsa dei primi segni del tempo e delle così dette “zampe di gallina”.
La cute che circonda l’occhio è una zona estremamente delicata, presenta caratteristiche fisiologiche diverse rispetto alla pelle circostante, appare molto più sottile, il numero di follicoli piliferi e le ghiandole sebacee è molto inferiore, le fibre collagene ed elastiche del derma sono numericamente meno, il grasso sottocutaneo è presente in quantità nettamente inferiore e la circolazione linfatica e sanguigna è piuttosto rallentata.
Tutto questo contribuisce a rendere la zona perioculare estremamente sensibile e molto più soggetta a un invecchiamento precoce, a rischio di insorgenza di rughe di espressione e di “zampe di gallina”, perché sottoposta continuamente agli insulti ambientali come vento, umidità, sbalzi di temperatura, ed ai naturali movimenti della mimica facciale.
Nei laboratori della BeC è stato formulato Oro Rosa, un contorno occhi ricco di attivi vegetali, in grado di agire in modo completo su tutte le problematiche perioculari.
Che cos’è Oro Rosa e come agisce?
Oro Rosa è una delicata emulsione a tripla azione formulata specificamente per il contorno occhi, oftalmologicamente testata, che rende la pelle setosa, compatta, uniforme, donando uno sguardo luminoso e fresco. Svolge un’azione anti-age intensiva, riducendo le rughe, contrastando la degradazione del collagene ad opera dei radicali liberi, esercita un’azione botox-like e liftante sulle palpebre superiori, svolge anche attività drenante sulle borse ed attenua le occhiaie.
Sulle rughe perioculari agisce l’Olio di Pracaxi conosciuto come “olio del miracolo”, che aumenta il contenuto di acido ialuronico e la densità della struttura del collagene (3). L’effetto è completato da due peptidi, definiti ingredienti biologicamente attivi “su misura”, che stimolando la produzione di nuovo collagene e rilassano la muscolatura in modo reversibile e sicuro, determinando un effetto tensore botox-like, con azione distensiva sulle rughe di espressione e sulle zampe di gallina (4).
L’effetto lifting sul rilassamento delle palpebre superiori è dato dalla sinergia di due componenti vegetali, ottenuti dalla corteccia di Albizia julibrissin, con effetto anti-glicante e dalle foglie di Siegesbekia orientalis o Darutoside conosciuto come pianta del “guarisci presto” per le proprietà cicatrizzanti, rigeneranti, e capace di aumentare la sintesi del collagene e dell’elastina. Sulle diverse componenti colorate delle occhiaie agisce l’Alpha Glucosyl Hesperidin, bio-flavonoide contenuto nella scorza degli agrumi con azione antiossidante e vasoprotettiva (5).
Il fito-complesso ottenuto dalla corteccia di Quercia e dal Tè verde svolge un’azione antinfiammatoria, tonica sul microcircolo e di diminuzione della produzione di melanina, riducendo le occhiaie e migliorando le borse sotto gli occhi, rendendo la pelle uniforme e dal colorito sano (6). Concorrono all’azione anti-borse l’olio essenziale di Ginepro, la Teofillina e la Caffeina, con le loro proprietà drenanti e antiedematose, mentre la Vitamina C stabilizzata e il Bisabololo completano l’azione anti-occhiaie con la loro azione anti-pigmentante ed antinfiammatoria (7).
Fonti
Acidi grassi (saturi, mono-insaturi e poli-insaturi)
Vengono comunemente chiamati acidi grassi gli acidi organici che si riscontrano nella composizione dei lipidi cioè negli oli e grassi animali e vegetali, sia in forma libera, che in forma di esteri con il glicerolo (es. nei trigliceridi) o con alcoli “grassi”, cioè alcoli a lunga catena, per formare le cere. Gli acidi grassi sono acidi carbossilici (formula R-COOH) che hanno una lunga catena carboniosa (R), a differenza dei comuni acidi organici come l’acido acetico e l’acido propionico che hanno in tutto 2 o 3 atomi di carbonio, rispettivamente. Gli acidi grassi si definiscono saturi se non hanno doppi legami carbonio-carbonio, (chiamati “insaturazioni”), si definiscono mono-insaturi se ne hanno solo uno, si definiscono poli-insaturi se hanno due o più doppi legami (vedi figura). La dicitura omega-3 (ω-3) o omega-6 (ω-3), si riferisce alla posizione del primo doppio legame a partire dal fondo della catena di atomi di carbonio: se il primo doppio legame si incontra dopo 3 atomi di carbonio l’acido grasso è classificato come, omega-3, se dopo sei atomi di carbonio omega-6, come mostrato nella figura. I più comuni acidi grassi saturi sono l’acido palmitico (16 atomi di carbonio e nessun doppio legame, C16:0) e l’acido stearico (18 atomi di carbonio, 18:0), il più comune mono-insaturo è l’acido oleico, tipico dell’olio di oliva (18 atomi di carbonio ed 1 doppio legame in posizione 9, C18:1; ω-9), mentre i più comuni poli-insaturi sono l’acido linoleico e l’acido linolenico, capostipiti rispettivamente degli omega-6 e omega-3 (si veda la figura.
Prostaglandine, Trombossani, e Leucotrieni
Prostaglandine, Trombossani, e Leucotrieni sono messaggeri chimici o mediatori, cioè molecole che portano a specifiche cellule un messaggio e attivano o disattivano delle risposte metaboliche in tali cellule. Hanno quindi una funzione simile agli ormoni, solo che, a differenza di quanto fanno gli ormoni, il messaggio chimico viene portato solo a breve distanza cioè solo alle cellule che si trovano nelle vicinanze del luogo dove i mediatori sono stati prodotti. Esistono diverse prostaglandine, diversi trombossani e diversi leucotrieni che portano specifici messaggi. In molti casi questi funzionano da mediatori del processo infiammatorio, quindi innescano tutti gli eventi che sono coinvolti nell’infiammazione:
- vasodilatazione con conseguenza afflusso di sangue (rossore),
- aumento della permeabilità capillare con conseguente essudazione di liquidi (gonfiore o edema)
- stimolazione di segnali nervosi nocicettivi (dolore)
- richiamo in loco di cellule del sistema immunitario che attacchino un eventuale invasore (azione chemiotattica)
- attivazione della biosintesi di tessuto cicatriziale per rinforzare o riparare la parte colpita (anche se non ce n’è bisogno)
- generazioni di radicali liberi che possono distruggere chimicamente un invasore (ma danneggiano anche i nostri tessuti, cioè “sparano nel mucchio”).
Le prostaglandine e i trombossani però svolgo anche ruoli fisiologici importanti in condizioni di normalità, cioè in assenza di infiammazione. Ad esempio, regolano la secrezione di muco che protegge le pareti dello stomaco, regolano la biosintesi delle cartilagini e del liquido sinoviale nelle articolazioni, regolano la vasodilatazione, quindi il corretto afflusso di sangue nei vari distretti locali ed altre.
Ciclossigenasi e Lipoossigenasi e il processo infiammatorio
La ciclossigenasi e la lipoossigenasi sono le due famiglie di enzimi che vengono comunemente coinvolte nel processo infiammatorio, attraverso un complesso di reazioni che viene chiamato cascata dell’acido arachidonico. Tale complesso di reazioni si sviluppa così: un primo enzima, una fosfolipasi scinde i fosfolipidi delle membrane biologiche liberando l’acido arachidonico, un acido grasso poli-insaturo con 20 atomi di carbonio (acido eicosa-5Z,8Z,11Z,14Z-tetraenoico; C20:4; -6). L’acido arachidonico viene poi trasformato da due vie enzimatiche parallele, cioè da due famiglie di enzimi: la cicloossigenasi che lo straforma in prostaglandine e in trombossanie e la lipoossigenasi che lo trasforma in idroperossidi che a loro volta si trasformano in leucotrieni.
Esistono due isoforme della ciclossigenasi indicate con tipo 1 e tipo 2, brevemente COX-1 e COX-2. La COX-1 è l’enzima presente nella maggior parte delle cellule (tranne i globuli rossi), ed è costitutivo, cioè è presente sempre. La COX-2 è una isoforma inducibile di cicloossigenasi: è presente in modo costitutivo in alcuni organi come cervello, fegato, rene, stomaco, cuore e sistema vascolare, mentre può essere indotto (cioè sviluppato all’occorrenza) in seguito a stimoli infiammatori sulla pelle, i globuli bianchi e i muscoli.
Esistono vari tipi di lipoossigenasi che portano a prodotti diversi, la più importante nel processo infiammatorio è la 5-lipoossigenasi, 5-LOX.
Trigliceridi
I trigliceridi sono i principali componenti della maggior parte degli oli e grassi. Si tratta di molecole pesanti, non volatili e poco polari, insolubili in acqua, composte dal glicerolo (o glicerina) esterificato con tre molecole di acidi grassi: quindi è un tri-estere della glicerina, da cui deriva il nome. Ciascun acido grasso contiene da 8 a 22 atomi di carbonio (comunemente da 16 a 18) e può essere saturo, mono-insaturo o poli-insaturo. La dimensione degli acidi grassi e la loro saturazione determina le proprietà fisiche e sensoriali dei trigliceridi, che possono apparire come oli (liquidi a temperatura ambiente) o grassi (solidi o semisolidi) e possono avere maggiore o minore untuosità e scorrevolezza sulla pelle. I trigliceridi insaturi o con acidi grassi più corti sono più fluidi ed hanno maggiore scorrevolezza.
Terpeni e terpenoidi

I terpeni o terpenoidi sono una grande famiglia molecole naturali, tipicamente contenenti da 10 a 30 atomi di carbonio, che vengono biosintetizzate a partire da un “mattone” comune, l’isopentenil pirofosfato (IPP), contente 5 atomi di carbonio (vedi figura). La scoperta che il mattone ripetitivo consta di 5 atomi di carbonio è relativamente recente, mentre un tempo si era ipotizzato l’intera famiglia fosse creata con la ripetizione di un mattone di 10 atomi di carbonio, che fu chiamato “terpene”. Pertanto vennero chiamati mono-terpeni le molecole di 10 atomi di carbonio (come il limonene, vedi figura) cioè composte da un solo mattone, diterpeni quelle con 20 atomi di carbonio (es. il cafestolo che da’ l’aroma al caffè), triterpeni quelle con 30 atomi di carbonio (es. il beta-carotene). Poiché si trovarono anche molecole fatte da 15 atomi di carbonio (come il bisabololo) si pensò che contenessero un terpene e mezzo e vennero chiamate sesquiterpeni (dal latino semis = mezzo + atque = e). Oggi si sa che l’unità ripetitiva è composta da 5 atomi di carbonio, pertanto è facile capire come i mono-terpeni ne contengano due (vedi figura), i sesquiterpeni tre, i diterpeni quattro, i triterpeni sei.