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19.07.2022

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SOS CALDO

Come gestire al meglio la stanchezza e la pesantezza alle gambe durante queste giornate di caldo afoso

Dott.ssa Linda Togni, Naturopata


Con l’aumento repentino delle temperature che stiamo vivendo in queste settimane è facile essere più stanchi, perdere tanti sali minerali, avere maggiore pesantezza e ritorno venoso nelle gambe fino ad avere un aumento della ritenzione dei liquidi. Si aggiunge anche un senso di maggior irrequietezza dovuto a un non buon sonno ristoratore e ai crampi notturni alle gambe.


Tuttavia, oltre al caldo ci possono essere diverse cause che possono aumentare queste sintomatologie, come:

  • stanchezza lavorativa accumulata
  • poca idratazione
  • maggiori sgarri alimentari, dovuti a cene e aperitivi
  • eccesso di tossine che fa trattenere più liquidi all’organismo provocando ritenzione idrica o cellulite

Quindi, è molto importante soprattutto in estate prendersi cura di sé in modo consapevole per non rischiare di arrivare a settembre più stanchi e stressati di prima!




Qui di seguito dei consigli e rituali che vi aiuteranno a vivere un estate più serena e rinfrescante:


  • IDRATATI IN MODO ADEGUATO. Per reintrodurre i sali minerali persi col sudore e non solo, bere adeguatamente è utilissimo anche per prevenire la comparsa di numerosi inestetismi come cellulite, ritenzione idrica, gonfiori alle gambe e sotto gli occhi.

Come consiglia il Ministero della Salute, è bene di bere almeno 2 litri di acqua al giorno, ovviamente, se fai attività fisica la quantità di liquidi deve aumentare. Per chi ha difficoltà a bere acqua, consiglio di provare a preparare  acque aromatizzate ad esempio con menta, limone e zenzero. Vedrete che riuscirete ad idratarvi con il giusto gusto!


  • MANGIA CIBI FRESCHI E UTILIZZA COTTURE NON CALOROSE. Introduci cibi di natura fresca come: cetrioli, pomodori, zucchine, avocado, melone, cocomero, albicocche, verdura e frutta di stagione. Cerca di ridurre il sale ma puoi aumentare l’uso di spezie e erbe aromatiche come: rosmarino, menta, zenzero fresco, prezzemolo. Prediligi cotture in padella o crudi, ed evita cotture come la griglia, i fritti e gli arrosti. Questo tipo di cotture non fanno altro che innalzare la nostra temperatura corporea!

  • UTILIZZA RIMEDI NATURALI SPECIFICI PER RILASSARTI e che possono aiutare a rinnovare la tua energia e le tue performance psico-fisiche. In questo caso, puoi assumere al mattino l’integratore alimentare Perfor Max. Si tratta di un tonico adattogeno, stimolante, pensato per donare all’organismo un generale sensazione di benessere. Al suo interno troviamo: Vitamine, estratti vegetali come Eleuterococco, Spirulina e anche oli essenziali come Limone e Menta.

Mentre, alla sera, per avere un maggior rilassamento e favorire un buon sonno possiamo provare l’integratore alimentare Tranquilla Mente. Si tratta di un supporto prezioso per l’equilibrio del sistema nervoso centrale, soprattutto nei momenti di maggiore stress caratterizzati da insonnia, agitazione ed ansia. Al suo interno contiene estratti vegetali molto importanti come: Valeriana, Passiflora, Biancospino piante dalle proprietà sedative e mio-rilassanti.


  • ESEGUI PICCOLI RITUALI RINFRESCANTI E SGONFIANTI PER LA CURA DEL NOSTRO CORPO come ad esempio getti d’acqua fredda e docce fredde utilizzando Idrobagno I.U. Esso stimola la circolazione periferica e ha un’azione tonificante, rinfrescante e defaticante grazie al contenuto di oli essenziali purissimi come: Menta Piperita, Rosmarino, Eucalipto e Lavanda.

Infine, un’ottima crema che puoi utilizzare mattina e sera nelle nostre giornate estive è BodyBi. Questa crema favorisce il microcircolo periferico, allevia stanchezza e pesantezza alle gambe ed è super idratante favorendo l’elasticità. Al suo interno troviamo: Tè Verde, Centella Asiatica e oli biologici di Cartamo e Jojoba.


Ricordiamoci che il vero benessere passa attraverso la consapevolezza e la flessibilità!

Acidi grassi (saturi, mono-insaturi e poli-insaturi)

Vengono comunemente chiamati acidi grassi gli acidi organici che si riscontrano nella composizione dei lipidi cioè negli oli e grassi animali e vegetali, sia in forma libera, che in forma di esteri con il glicerolo (es. nei trigliceridi) o con alcoli “grassi”, cioè alcoli a lunga catena, per formare le cere. Gli acidi grassi sono acidi carbossilici (formula R-COOH) che hanno una lunga catena carboniosa (R), a differenza dei comuni acidi organici come l’acido acetico e l’acido propionico che hanno in tutto 2 o 3 atomi di carbonio, rispettivamente. Gli acidi grassi si definiscono saturi se non hanno doppi legami carbonio-carbonio, (chiamati “insaturazioni”), si definiscono mono-insaturi se ne hanno solo uno, si definiscono poli-insaturi se hanno due o più doppi legami (vedi figura). La dicitura omega-3 (ω-3) o omega-6 (ω-3), si riferisce alla posizione del primo doppio legame a partire dal fondo della catena di atomi di carbonio: se il primo doppio legame si incontra dopo 3 atomi di carbonio l’acido grasso è classificato come, omega-3, se dopo sei atomi di carbonio omega-6, come mostrato nella figura. I più comuni acidi grassi saturi sono l’acido palmitico (16 atomi di carbonio e nessun doppio legame, C16:0) e l’acido stearico (18 atomi di carbonio, 18:0), il più comune mono-insaturo è l’acido oleico, tipico dell’olio di oliva (18 atomi di carbonio ed 1 doppio legame in posizione 9, C18:1; ω-9), mentre i più comuni poli-insaturi sono l’acido linoleico e l’acido linolenico, capostipiti rispettivamente degli omega-6 e omega-3 (si veda la figura.

Prostaglandine, Trombossani, e Leucotrieni

Prostaglandine, Trombossani, e Leucotrieni sono messaggeri chimici o mediatori, cioè molecole che portano a specifiche cellule un messaggio e attivano o disattivano delle risposte metaboliche in tali cellule. Hanno quindi una funzione simile agli ormoni, solo che, a differenza di quanto fanno gli ormoni, il messaggio chimico viene portato solo a breve distanza cioè solo alle cellule che si trovano nelle vicinanze del luogo dove i mediatori sono stati prodotti. Esistono diverse prostaglandine, diversi trombossani e diversi leucotrieni che portano specifici messaggi. In molti casi questi funzionano da mediatori del processo infiammatorio, quindi innescano tutti gli eventi che sono coinvolti nell’infiammazione:

  • vasodilatazione con conseguenza afflusso di sangue (rossore),
  • aumento della permeabilità capillare con conseguente essudazione di liquidi (gonfiore o edema)
  • stimolazione di segnali nervosi nocicettivi (dolore)
  • richiamo in loco di cellule del sistema immunitario che attacchino un eventuale invasore (azione chemiotattica)
  • attivazione della biosintesi di tessuto cicatriziale per rinforzare o riparare la parte colpita (anche se non ce n’è bisogno)
  • generazioni di radicali liberi che possono distruggere chimicamente un invasore (ma danneggiano anche i nostri tessuti, cioè “sparano nel mucchio”).

Le prostaglandine e i trombossani però svolgo anche ruoli fisiologici importanti in condizioni di normalità, cioè in assenza di infiammazione. Ad esempio, regolano la secrezione di muco che protegge le pareti dello stomaco, regolano la biosintesi delle cartilagini e del liquido sinoviale nelle articolazioni, regolano la vasodilatazione, quindi il corretto afflusso di sangue nei vari distretti locali ed altre.

Ciclossigenasi e Lipoossigenasi e il processo infiammatorio

La ciclossigenasi e la lipoossigenasi sono le due famiglie di enzimi che vengono comunemente coinvolte nel processo infiammatorio, attraverso un complesso di reazioni che viene chiamato cascata dell’acido arachidonico. Tale complesso di reazioni si sviluppa così: un primo enzima, una fosfolipasi scinde i fosfolipidi delle membrane biologiche liberando l’acido arachidonico, un acido grasso poli-insaturo con 20 atomi di carbonio (acido eicosa-5Z,8Z,11Z,14Z-tetraenoico; C20:4; -6). L’acido arachidonico viene poi trasformato da due vie enzimatiche parallele, cioè da due famiglie di enzimi: la cicloossigenasi che lo straforma in prostaglandine e in trombossanie e la lipoossigenasi che lo trasforma in idroperossidi che a loro volta si trasformano in leucotrieni.
Esistono due isoforme della ciclossigenasi indicate con tipo 1 e tipo 2, brevemente COX-1 e COX-2. La COX-1 è l’enzima presente nella maggior parte delle cellule (tranne i globuli rossi), ed è costitutivo, cioè è presente sempre. La COX-2 è una isoforma inducibile di cicloossigenasi: è presente in modo costitutivo in alcuni organi come cervello, fegato, rene, stomaco, cuore e sistema vascolare, mentre può essere indotto (cioè sviluppato all’occorrenza) in seguito a stimoli infiammatori sulla pelle, i globuli bianchi e i muscoli.
Esistono vari tipi di lipoossigenasi che portano a prodotti diversi, la più importante nel processo infiammatorio è la 5-lipoossigenasi, 5-LOX.

Trigliceridi

I trigliceridi sono i principali componenti della maggior parte degli oli e grassi. Si tratta di molecole pesanti, non volatili e poco polari, insolubili in acqua, composte dal glicerolo (o glicerina) esterificato con tre molecole di acidi grassi: quindi è un tri-estere della glicerina, da cui deriva il nome. Ciascun acido grasso contiene da 8 a 22 atomi di carbonio (comunemente da 16 a 18) e può essere saturo, mono-insaturo o poli-insaturo. La dimensione degli acidi grassi e la loro saturazione determina le proprietà fisiche e sensoriali dei trigliceridi, che possono apparire come oli (liquidi a temperatura ambiente) o grassi (solidi o semisolidi) e possono avere maggiore o minore untuosità e scorrevolezza sulla pelle. I trigliceridi insaturi o con acidi grassi più corti sono più fluidi ed hanno maggiore scorrevolezza.

Terpeni e terpenoidi

I terpeni o terpenoidi sono una grande famiglia molecole naturali, tipicamente contenenti da 10 a 30 atomi di carbonio, che vengono biosintetizzate a partire da un “mattone” comune, l’isopentenil pirofosfato (IPP), contente 5 atomi di carbonio (vedi figura). La scoperta che il mattone ripetitivo consta di 5 atomi di carbonio è relativamente recente, mentre un tempo si era ipotizzato l’intera famiglia fosse creata con la ripetizione di un mattone di 10 atomi di carbonio, che fu chiamato “terpene”. Pertanto vennero chiamati mono-terpeni le molecole di 10 atomi di carbonio (come il limonene, vedi figura) cioè composte da un solo mattone, diterpeni quelle con 20 atomi di carbonio (es. il cafestolo che da’ l’aroma al caffè), triterpeni quelle con 30 atomi di carbonio (es. il beta-carotene). Poiché si trovarono anche molecole fatte da 15 atomi di carbonio (come il bisabololo) si pensò che contenessero un terpene e mezzo e vennero chiamate sesquiterpeni (dal latino semis = mezzo + atque = e). Oggi si sa che l’unità ripetitiva è composta da 5 atomi di carbonio, pertanto è facile capire come i mono-terpeni ne contengano due (vedi figura), i sesquiterpeni tre, i diterpeni quattro, i triterpeni sei.