benessere pelle uomo

11.12.2020

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Il benessere dell’uomo è anche una questione di pelle

Prof. Luca Valgimigli


L’atteggiamento sbrigativo degli uomini nei confronti della propria pelle ormai appartiene al passato e gli uomini hanno capito che anche il benessere della propria pelle è un importante elemento della cura di sé. Tuttavia, la pelle maschile e quella femminile hanno importanti differenze che vanno considerate per scegliere il prodotto giusto ed ottenere i migliori risultati.


Sarà capitato a molti uomini (come è capitato a me) di indossare una pur ottima crema idratante progettata per le donne e di trovarla “pesante”, di cominciare a sudare o avere l’impressione che fosse “troppo” per la propria pelle. Il motivo di queste sensazioni sta nelle differenze tra la pelle femminile e quella maschile.


Quali sono le differenze tra la pelle maschile e quella femminile?


Premesso che la pelle dell’uomo e quella della donna hanno la stessa struttura e sono per lo più uguali, esistono specifiche differenze legate al diverso assetto degli ormoni sessuali e alle diverse abitudini tra uomini e donne.

L’ormone sessuale maschile, il testosterone prevale negli uomini avendo livelli circa 10 volte superiori a quelli delle donne, nelle quali prevalgono invece gli estrogeni, che sono, insieme ai progestinici, gli ormoni femminili. Testosterone ed estrogeni influenzano in modo diverso lo sviluppo della pelle e dei suoi annessi, oltre al suo metabolismo, spiegando le differenze.


A causa del testosterone, la pelle dell’uomo è più spessa di circa il 20% rispetto a quella delle donne ed invecchia in modo diverso. La pelle dell’uomo infatti contiene più collagene ed elastina, proteine che conferiscono alla pelle le sue proprietà meccaniche, resistenza ed elasticità. La pelle dell’uomo quindi invecchia più lentamente. Tuttavia, lo spessore cala gradualmente nel tempo dopo i 20 anni, a differenza di quanto succede nelle donne, nelle quali si mantiene piuttosto costante fino alla menopausa, per poi calare bruscamente a causa del calo repentino degli estrogeni.


Ma attenzione: anche la pelle dell’uomo va incontro ad invecchiamento! Le rughe compaiono più tardi ma quando cominciano a comparire si approfondiscono molto più rapidamente che nelle donne e diventano più marcate. Pertanto anche per l’uomo è importante trattare la pelle con prodotti anti-age efficaci finché si è in tempo!


Tra le principali differenze nella pelle maschile, il testosterone induce una maggiore secrezione sebacea, che dopo i 20 anni è in media il doppio nella pelle degli uomini rispetto a quella delle donne. La maggior presenza di sebo porta ad una diversa composizione del film idrolipidico nell’uomo, che da un lato offre valida protezione alla pelle, dall’altro la rende “insofferente” a trattamenti troppo ricchi di oli a bassa diffusività o ricchi di cere, che potrebbero risultare “pesanti” o occludenti, e che sono invece molto apprezzate da chi ha una pelle poco sebacea. La maggior secrezione di sebo può anche portare nell’uomo a maggiore diposizione all’acne prima del 20 anni e, in seguito, alla follicolite.


Un’altra differenza fra i due sessi è il pH della pelle. Nell’uomo, a causa della maggiore secrezione di acido lattico, il valore medio è intorno a 4,5 – 5, quindi è un po’ più acido che nella donna, dove si attesta intorno a 5,5-6. Questo difende la pelle dell’uomo dalle infezioni batteriche compensando il maggiore effetto immuno-stimolante garantito nelle donne dagli estrogeni. Tuttavia, la maggiore acidità rende anche la pelle dell’uomo più sensibile alle irritazioni, favorite anche dalla rasatura.


In che modo le diverse abitudini influenzano le caratteristiche della pelle maschile rispetto a quella femminile?


L’abitudine maschile che più condiziona la pelle, almeno quella del viso, è la rasatura. La rasatura è un’operazione aggressiva che causa una quotidiana rimozione meccanica di una parte della barriera idrolipidica, oltre a essere causa di piccole lesioni ed abrasioni della pelle.


Se eseguita in modo tradizionale con la schiuma da barba, questa può avere un pH molto alto, anche 10 o superiore, e può alterare profondamente il pH acido della pelle che, soprattutto nell’uomo, è un elemento importante di difesa. La rasatura rende la pelle vulnerabile, esponendola ripetutamente ad infiammazione ed infezioni, che non vanno sottovalutate.

Un secondo elemento di rielevo, come sottolineato dall’AAD (American Academy of Dermatology) è la minore abitudine dell’uomo ad usare prodotti idratanti dopo la detersione o la doccia con saponi o prodotti che possono alzare il pH o essere troppo aggressivi e rimuovere una parte del film idrolipidico protettivo. In altre parole, l’uomo ha fisiologicamente una maggior produzione di elementi protettivi, ma se ne prende meno cura di quanto facciano le donne, paradossalmente diventando più esposto alla disidratazione.


Quali trattamenti sono più adatti alla pelle dell’uomo?


Partendo dalla rasatura che è un fattore critico, è consigliabile utilizzare una schiuma da barba che non alteri significativamente il pH della pelle, come Schiuma da barba di BeC, ricca di componenti idratanti e formulata in 100% gel di aloe, per lenire immediatamente rossori ed irritazioni.

Dopo la rasatura, anche per chi utilizza il rasoio elettrico invece di schiuma e lametta, è importante ripristinare il film idrolipidico e lenire eventuali irritazioni con un prodotto che abbia una texture leggera e non occludente come VelvÈ  che aiuta anche la riparazione di piccole ferite e l’igiene della pelle proteggendo dalle infezioni. Sono invece da abolire i vecchi dopobarba a base alcolica.


Poichè gli uomini hanno una maggior produzione di sebo, con conseguente pelle grassa o mista, sono necessari prodotti non untuosi e a rapido assorbimento, che non diano sensazione di occlusione. Al tempo stesso misure della TEWL (trans epidermal water loss) indicano che nell’uomo la necessità di idratazione è simile a quella delle donne, che compensano, grazie agli estrogeni, con il maggiore contenuto di lipidi del derma.


Un prodotto ideale per l’idratazione quotidiana potrebbe essere la crema biologica PuraBi, a base di acqua di hamamelis o, la Crema Balsamo C.R.B. che svolge anche un’efficace azione sebo-regolatrice, riducendo le eccessive secrezioni sebacee. Queste sono particolarmente indicate anche in giovane età, per trattare le pelli acneiche, o in caso di follicolite. Per contenere le eccessive secrezioni sebacee si consiglia una maschera dermopurificante ed ossigenante almeno una volta alla settimana, ad esempio utilizzando Nuova Maschera di BeC.

La pelle maschile presenta un colorito più spento, rispetto a quella femminile, a causa del minor rinnovamento cellulare; pertanto, l’utilizzo di Crema Balsamo C.R.B. che favorisce il rinnovamento dell’epidermide potrebbe essere doppiamente utile.


Come abbiamo visto, anche la pelle dell’uomo invecchia e lo fa in modo diverso dalla pelle delle donne. È quindi importante trattarla per tempo con un prodotto studiato appositamente per le caratteristiche della pelle maschile, come Titanyum che apporta tutto ciò che è necessario a ridurre le rughe (e prevenirle) migliorare l’elasticità e l’idratazione, pur avendo un tatto leggero, asciutto e non occludente, con rapido assorbimento che la rende perfetta per le esigenze della pelle dell’uomo.

Acidi grassi (saturi, mono-insaturi e poli-insaturi)

Vengono comunemente chiamati acidi grassi gli acidi organici che si riscontrano nella composizione dei lipidi cioè negli oli e grassi animali e vegetali, sia in forma libera, che in forma di esteri con il glicerolo (es. nei trigliceridi) o con alcoli “grassi”, cioè alcoli a lunga catena, per formare le cere. Gli acidi grassi sono acidi carbossilici (formula R-COOH) che hanno una lunga catena carboniosa (R), a differenza dei comuni acidi organici come l’acido acetico e l’acido propionico che hanno in tutto 2 o 3 atomi di carbonio, rispettivamente. Gli acidi grassi si definiscono saturi se non hanno doppi legami carbonio-carbonio, (chiamati “insaturazioni”), si definiscono mono-insaturi se ne hanno solo uno, si definiscono poli-insaturi se hanno due o più doppi legami (vedi figura). La dicitura omega-3 (ω-3) o omega-6 (ω-3), si riferisce alla posizione del primo doppio legame a partire dal fondo della catena di atomi di carbonio: se il primo doppio legame si incontra dopo 3 atomi di carbonio l’acido grasso è classificato come, omega-3, se dopo sei atomi di carbonio omega-6, come mostrato nella figura. I più comuni acidi grassi saturi sono l’acido palmitico (16 atomi di carbonio e nessun doppio legame, C16:0) e l’acido stearico (18 atomi di carbonio, 18:0), il più comune mono-insaturo è l’acido oleico, tipico dell’olio di oliva (18 atomi di carbonio ed 1 doppio legame in posizione 9, C18:1; ω-9), mentre i più comuni poli-insaturi sono l’acido linoleico e l’acido linolenico, capostipiti rispettivamente degli omega-6 e omega-3 (si veda la figura.

Prostaglandine, Trombossani, e Leucotrieni

Prostaglandine, Trombossani, e Leucotrieni sono messaggeri chimici o mediatori, cioè molecole che portano a specifiche cellule un messaggio e attivano o disattivano delle risposte metaboliche in tali cellule. Hanno quindi una funzione simile agli ormoni, solo che, a differenza di quanto fanno gli ormoni, il messaggio chimico viene portato solo a breve distanza cioè solo alle cellule che si trovano nelle vicinanze del luogo dove i mediatori sono stati prodotti. Esistono diverse prostaglandine, diversi trombossani e diversi leucotrieni che portano specifici messaggi. In molti casi questi funzionano da mediatori del processo infiammatorio, quindi innescano tutti gli eventi che sono coinvolti nell’infiammazione:

  • vasodilatazione con conseguenza afflusso di sangue (rossore),
  • aumento della permeabilità capillare con conseguente essudazione di liquidi (gonfiore o edema)
  • stimolazione di segnali nervosi nocicettivi (dolore)
  • richiamo in loco di cellule del sistema immunitario che attacchino un eventuale invasore (azione chemiotattica)
  • attivazione della biosintesi di tessuto cicatriziale per rinforzare o riparare la parte colpita (anche se non ce n’è bisogno)
  • generazioni di radicali liberi che possono distruggere chimicamente un invasore (ma danneggiano anche i nostri tessuti, cioè “sparano nel mucchio”).

Le prostaglandine e i trombossani però svolgo anche ruoli fisiologici importanti in condizioni di normalità, cioè in assenza di infiammazione. Ad esempio, regolano la secrezione di muco che protegge le pareti dello stomaco, regolano la biosintesi delle cartilagini e del liquido sinoviale nelle articolazioni, regolano la vasodilatazione, quindi il corretto afflusso di sangue nei vari distretti locali ed altre.

Ciclossigenasi e Lipoossigenasi e il processo infiammatorio

La ciclossigenasi e la lipoossigenasi sono le due famiglie di enzimi che vengono comunemente coinvolte nel processo infiammatorio, attraverso un complesso di reazioni che viene chiamato cascata dell’acido arachidonico. Tale complesso di reazioni si sviluppa così: un primo enzima, una fosfolipasi scinde i fosfolipidi delle membrane biologiche liberando l’acido arachidonico, un acido grasso poli-insaturo con 20 atomi di carbonio (acido eicosa-5Z,8Z,11Z,14Z-tetraenoico; C20:4; -6). L’acido arachidonico viene poi trasformato da due vie enzimatiche parallele, cioè da due famiglie di enzimi: la cicloossigenasi che lo straforma in prostaglandine e in trombossanie e la lipoossigenasi che lo trasforma in idroperossidi che a loro volta si trasformano in leucotrieni.
Esistono due isoforme della ciclossigenasi indicate con tipo 1 e tipo 2, brevemente COX-1 e COX-2. La COX-1 è l’enzima presente nella maggior parte delle cellule (tranne i globuli rossi), ed è costitutivo, cioè è presente sempre. La COX-2 è una isoforma inducibile di cicloossigenasi: è presente in modo costitutivo in alcuni organi come cervello, fegato, rene, stomaco, cuore e sistema vascolare, mentre può essere indotto (cioè sviluppato all’occorrenza) in seguito a stimoli infiammatori sulla pelle, i globuli bianchi e i muscoli.
Esistono vari tipi di lipoossigenasi che portano a prodotti diversi, la più importante nel processo infiammatorio è la 5-lipoossigenasi, 5-LOX.

Trigliceridi

I trigliceridi sono i principali componenti della maggior parte degli oli e grassi. Si tratta di molecole pesanti, non volatili e poco polari, insolubili in acqua, composte dal glicerolo (o glicerina) esterificato con tre molecole di acidi grassi: quindi è un tri-estere della glicerina, da cui deriva il nome. Ciascun acido grasso contiene da 8 a 22 atomi di carbonio (comunemente da 16 a 18) e può essere saturo, mono-insaturo o poli-insaturo. La dimensione degli acidi grassi e la loro saturazione determina le proprietà fisiche e sensoriali dei trigliceridi, che possono apparire come oli (liquidi a temperatura ambiente) o grassi (solidi o semisolidi) e possono avere maggiore o minore untuosità e scorrevolezza sulla pelle. I trigliceridi insaturi o con acidi grassi più corti sono più fluidi ed hanno maggiore scorrevolezza.

Terpeni e terpenoidi

I terpeni o terpenoidi sono una grande famiglia molecole naturali, tipicamente contenenti da 10 a 30 atomi di carbonio, che vengono biosintetizzate a partire da un “mattone” comune, l’isopentenil pirofosfato (IPP), contente 5 atomi di carbonio (vedi figura). La scoperta che il mattone ripetitivo consta di 5 atomi di carbonio è relativamente recente, mentre un tempo si era ipotizzato l’intera famiglia fosse creata con la ripetizione di un mattone di 10 atomi di carbonio, che fu chiamato “terpene”. Pertanto vennero chiamati mono-terpeni le molecole di 10 atomi di carbonio (come il limonene, vedi figura) cioè composte da un solo mattone, diterpeni quelle con 20 atomi di carbonio (es. il cafestolo che da’ l’aroma al caffè), triterpeni quelle con 30 atomi di carbonio (es. il beta-carotene). Poiché si trovarono anche molecole fatte da 15 atomi di carbonio (come il bisabololo) si pensò che contenessero un terpene e mezzo e vennero chiamate sesquiterpeni (dal latino semis = mezzo + atque = e). Oggi si sa che l’unità ripetitiva è composta da 5 atomi di carbonio, pertanto è facile capire come i mono-terpeni ne contengano due (vedi figura), i sesquiterpeni tre, i diterpeni quattro, i triterpeni sei.