

17.10.2016
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Ingredienti
Menta e mentolo: come funzionano gli ingredienti della freschezza?
Dott. Riccardo Matera
Il mentolo è uno dei componenti maggioritari dell’olio essenziale di menta: è stato usato in terapia di patologie respiratorie per dare sollievo all’irritazione delle vie aeree conferendo una piacevole sensazione di freschezza. Solo l’olio essenziale di menta piperita (Mentha piperita L.) viene descritto nella 8a Farmacopea Europea nonostante vengano usate diverse specie di Menta nella medicina tradizionale.
Quali benefici apporta la Menta?
Numerosi sono gli effetti benefici dei biocomponenti della Menta utilizzati a scopo cosmetico, nutraceutico o farmaceutico. La diffusione maggiore dell’olio essenziale di Menta si ritrova nei prodotti di igiene orale (dentifrici, collutori) grazie alle proprietà antisettiche dei componenti della menta e soprattutto grazie alla sensazione di freschezza e alito fresco che produce.
Ma quali sono gli ingredienti della freschezza delle varie specie di menta?
In tabella mostriamo una classificazione degli oli essenziali della diverse specie di Menta con i relativi componenti maggioritari a cui corrispondono note olfattive e, di conseguenza, proprietà biologiche differenti.
Tabella. Componenti maggioritari dell’olio essenziale di diverse specie di menta.[1]
OLII ESSENZIALI | SPECIE DI MENTA | COMPONENTI MAGGIORITARI | |
Menta piperita | Peppermint | M. piperita | Mentolo, mentone |
Mentastro verde, Mentastro verde scozzese | Spearmint | M. spicata,M. viloso-nervata, M. gentilis nm. cardiaca | carvone, diidrocarvone |
Menta selvatica | Cornmint | M. arvensis var. piperascens | mentolo |
Menta poleggio | Pennyroyal | M. pulegium | pulegone |
Menta bergamotto | Citrata | M. citrata | linalolo, linalil acetato |
Il mentolo. Come funziona?
Comunemente, la Mentha piperita rappresenta la specie più usata nei prodotti per la salute per l’elevato titolo in mentolo (30%) e mentone (20%).
In particolare, il mentolo esplica una sensazione di freschezza non solo sulla pelle e sulle mucose perché interagisce con recettori sensibili alla temperatura o termocettori.
Quindi l’attivazione dei recettori del freddo porta a numerosi effetti positivi:
- Aumenta la sensazione di pervietà delle vie aeree (flusso nasale)
- Riduce la sensazione di disturbo respiratorio o dispnea
- Risulta anti-tussivo a basse concentrazioni
Queste interessanti proprietà sono utili in caso di malanni di stagione, raffreddore, congestione nasale accompagnata da tosse. Alcuni studi includono anche l’uso di olio di Eucalipto che ha dimostrato importanti attività antitussive analoghe al mentolo.[2]
Il mentolo aiuta a liberare il tratto respiratorio agendo come espettorante: dona un sollievo temporaneo a livello delle alte vie respiratorie e allevia i sintomi di congestione nasale, sinusite, raffreddore e tosse. Numerosi balsami espettoranti hanno un buon contenuto in olio di menta e/o mentolo, quando applicati direttamente sul petto esplicano l’azione decongestionante respiratoria.
Un ingrediente fondamentale per BeC
Il Balsamo BeC, ricchissimo in componenti tipicamente balsamici e terpenici come il mentolo, la canfora, l’olio essenziale di Eucalipto, Wintergreen e Menta trova un’applicazione favorevole nell’alleviare i sintomi di congestione nasale se massaggiato delicatamente sul petto.
Anche la miscela balsamica Sinergia S.A. di BeC, usata in fumigazione o in apparecchi aerosol rappresenta un valido aiuto decongestionante per l’elevato titolo di olio essenziale di menta insieme al mentolo puro per una sinergica azione calmante della tosse. La miscela balsamica di diversi oli essenziali come quelli di Eucalipto, Camomilla e Lavanda concorre, invece, all’azione broncodilatatoria.
Tra le pregiate miscele rinfrescanti di oli essenziali l’Idrobagno I.U. è tra i prodotti più interessanti perché unisce all’effetto balsamico e vasotonico dell’olio essenziale di Menta e del mentolo anche l’olio di Eucalipto e Pino Silvestre e una particolare miscela di oli essenziali dalle proprietà dermopurificanti e antinfiammatorie come l’olio di chiodi di Garofano, Cipresso e Limone che donano una piacevole sensazione di freschezza quando usati in vasca idromassaggio o spugnatura sotto la doccia. L’olio essenziale di menta è molto utile anche per il benessere del capello, infatti il mentolo produce una sensazione di freschezza sulla testa e aiuta a rimuovere la forfora. Inoltre la sua natura antisettica e rigenerativa è sfruttata in lozioni che aiutano a rinforzare il cuoio capelluto conferendo un aspetto luminoso e fresco.
Amiamo pescare gli ingredienti della freschezza direttamente dalla Natura e miscelarli sapientemente per creare sinergie di prodotti naturali alleati del tuo benessere.
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Approfondimenti
[1] Mimica-Dukic and Bozin. Mentha L. Species (Lamiaceae) as Promising Sources of Bioactive Secondary Metabolites. Current Pharmaceutical Design, 2008, 14, 3141-3150
[2] Kenia, P.; Houghton, T.; Beardsmore, C. Does inhaling menthol affect nasal patency or cough? Pediatr. Pulmonol. 2008, 43, 532-7.
Acidi grassi (saturi, mono-insaturi e poli-insaturi)
Vengono comunemente chiamati acidi grassi gli acidi organici che si riscontrano nella composizione dei lipidi cioè negli oli e grassi animali e vegetali, sia in forma libera, che in forma di esteri con il glicerolo (es. nei trigliceridi) o con alcoli “grassi”, cioè alcoli a lunga catena, per formare le cere. Gli acidi grassi sono acidi carbossilici (formula R-COOH) che hanno una lunga catena carboniosa (R), a differenza dei comuni acidi organici come l’acido acetico e l’acido propionico che hanno in tutto 2 o 3 atomi di carbonio, rispettivamente. Gli acidi grassi si definiscono saturi se non hanno doppi legami carbonio-carbonio, (chiamati “insaturazioni”), si definiscono mono-insaturi se ne hanno solo uno, si definiscono poli-insaturi se hanno due o più doppi legami (vedi figura). La dicitura omega-3 (ω-3) o omega-6 (ω-3), si riferisce alla posizione del primo doppio legame a partire dal fondo della catena di atomi di carbonio: se il primo doppio legame si incontra dopo 3 atomi di carbonio l’acido grasso è classificato come, omega-3, se dopo sei atomi di carbonio omega-6, come mostrato nella figura. I più comuni acidi grassi saturi sono l’acido palmitico (16 atomi di carbonio e nessun doppio legame, C16:0) e l’acido stearico (18 atomi di carbonio, 18:0), il più comune mono-insaturo è l’acido oleico, tipico dell’olio di oliva (18 atomi di carbonio ed 1 doppio legame in posizione 9, C18:1; ω-9), mentre i più comuni poli-insaturi sono l’acido linoleico e l’acido linolenico, capostipiti rispettivamente degli omega-6 e omega-3 (si veda la figura.
Prostaglandine, Trombossani, e Leucotrieni
Prostaglandine, Trombossani, e Leucotrieni sono messaggeri chimici o mediatori, cioè molecole che portano a specifiche cellule un messaggio e attivano o disattivano delle risposte metaboliche in tali cellule. Hanno quindi una funzione simile agli ormoni, solo che, a differenza di quanto fanno gli ormoni, il messaggio chimico viene portato solo a breve distanza cioè solo alle cellule che si trovano nelle vicinanze del luogo dove i mediatori sono stati prodotti. Esistono diverse prostaglandine, diversi trombossani e diversi leucotrieni che portano specifici messaggi. In molti casi questi funzionano da mediatori del processo infiammatorio, quindi innescano tutti gli eventi che sono coinvolti nell’infiammazione:
- vasodilatazione con conseguenza afflusso di sangue (rossore),
- aumento della permeabilità capillare con conseguente essudazione di liquidi (gonfiore o edema)
- stimolazione di segnali nervosi nocicettivi (dolore)
- richiamo in loco di cellule del sistema immunitario che attacchino un eventuale invasore (azione chemiotattica)
- attivazione della biosintesi di tessuto cicatriziale per rinforzare o riparare la parte colpita (anche se non ce n’è bisogno)
- generazioni di radicali liberi che possono distruggere chimicamente un invasore (ma danneggiano anche i nostri tessuti, cioè “sparano nel mucchio”).
Le prostaglandine e i trombossani però svolgo anche ruoli fisiologici importanti in condizioni di normalità, cioè in assenza di infiammazione. Ad esempio, regolano la secrezione di muco che protegge le pareti dello stomaco, regolano la biosintesi delle cartilagini e del liquido sinoviale nelle articolazioni, regolano la vasodilatazione, quindi il corretto afflusso di sangue nei vari distretti locali ed altre.
Ciclossigenasi e Lipoossigenasi e il processo infiammatorio
La ciclossigenasi e la lipoossigenasi sono le due famiglie di enzimi che vengono comunemente coinvolte nel processo infiammatorio, attraverso un complesso di reazioni che viene chiamato cascata dell’acido arachidonico. Tale complesso di reazioni si sviluppa così: un primo enzima, una fosfolipasi scinde i fosfolipidi delle membrane biologiche liberando l’acido arachidonico, un acido grasso poli-insaturo con 20 atomi di carbonio (acido eicosa-5Z,8Z,11Z,14Z-tetraenoico; C20:4; -6). L’acido arachidonico viene poi trasformato da due vie enzimatiche parallele, cioè da due famiglie di enzimi: la cicloossigenasi che lo straforma in prostaglandine e in trombossanie e la lipoossigenasi che lo trasforma in idroperossidi che a loro volta si trasformano in leucotrieni.
Esistono due isoforme della ciclossigenasi indicate con tipo 1 e tipo 2, brevemente COX-1 e COX-2. La COX-1 è l’enzima presente nella maggior parte delle cellule (tranne i globuli rossi), ed è costitutivo, cioè è presente sempre. La COX-2 è una isoforma inducibile di cicloossigenasi: è presente in modo costitutivo in alcuni organi come cervello, fegato, rene, stomaco, cuore e sistema vascolare, mentre può essere indotto (cioè sviluppato all’occorrenza) in seguito a stimoli infiammatori sulla pelle, i globuli bianchi e i muscoli.
Esistono vari tipi di lipoossigenasi che portano a prodotti diversi, la più importante nel processo infiammatorio è la 5-lipoossigenasi, 5-LOX.
Trigliceridi
I trigliceridi sono i principali componenti della maggior parte degli oli e grassi. Si tratta di molecole pesanti, non volatili e poco polari, insolubili in acqua, composte dal glicerolo (o glicerina) esterificato con tre molecole di acidi grassi: quindi è un tri-estere della glicerina, da cui deriva il nome. Ciascun acido grasso contiene da 8 a 22 atomi di carbonio (comunemente da 16 a 18) e può essere saturo, mono-insaturo o poli-insaturo. La dimensione degli acidi grassi e la loro saturazione determina le proprietà fisiche e sensoriali dei trigliceridi, che possono apparire come oli (liquidi a temperatura ambiente) o grassi (solidi o semisolidi) e possono avere maggiore o minore untuosità e scorrevolezza sulla pelle. I trigliceridi insaturi o con acidi grassi più corti sono più fluidi ed hanno maggiore scorrevolezza.
Terpeni e terpenoidi

I terpeni o terpenoidi sono una grande famiglia molecole naturali, tipicamente contenenti da 10 a 30 atomi di carbonio, che vengono biosintetizzate a partire da un “mattone” comune, l’isopentenil pirofosfato (IPP), contente 5 atomi di carbonio (vedi figura). La scoperta che il mattone ripetitivo consta di 5 atomi di carbonio è relativamente recente, mentre un tempo si era ipotizzato l’intera famiglia fosse creata con la ripetizione di un mattone di 10 atomi di carbonio, che fu chiamato “terpene”. Pertanto vennero chiamati mono-terpeni le molecole di 10 atomi di carbonio (come il limonene, vedi figura) cioè composte da un solo mattone, diterpeni quelle con 20 atomi di carbonio (es. il cafestolo che da’ l’aroma al caffè), triterpeni quelle con 30 atomi di carbonio (es. il beta-carotene). Poiché si trovarono anche molecole fatte da 15 atomi di carbonio (come il bisabololo) si pensò che contenessero un terpene e mezzo e vennero chiamate sesquiterpeni (dal latino semis = mezzo + atque = e). Oggi si sa che l’unità ripetitiva è composta da 5 atomi di carbonio, pertanto è facile capire come i mono-terpeni ne contengano due (vedi figura), i sesquiterpeni tre, i diterpeni quattro, i triterpeni sei.