bec natura gonfiore addominale

07.11.2022

-

Gonfiore e tensione addominale

Dott. ssa Linda Togni, Naturopata


Capita anche a te di soffrire di gonfiore addominale?


La pancia è il nostro secondo cervello, secondo studi scientifici e la visione PNEI (psico-neuro-endocrina-immunologica) e, come il cervello, produce sostanze psicoattive che influenzano il nostro umore e il nostro benessere psico-fisico, come ad esempio la serotonina, l’ormone del piacere corporeo.

La digestione è analoga alle funzioni celebrali. L’intestino elabora, digerisce, assimila, ha la capacità di discernere ciò che gli arriva dall’esterno sia a livello fisico che emotivo. L’intestino si comporta proprio come il cervello nel mandare segnali di stress e giocando un ruolo fondamentale quindi per il rilascio degli ormoni dedicati al benessere, è come se si occupasse della distillazione della materia.


Le cause del gonfiore e della tensione possono essere molteplici come:

  • alimentazione non regolare e di corsa
  • stile di vita super stressante che provoca accumulo di ansia che si interiorizza
  • tensioni psicosomatiche “cristallizzate” sull’addome

Tuttavia, emozioni inascoltate o represse possono provocare tensione, dolore, fino a creare un “palloncino nella pancia”. Soprattutto se ci sono pensieri, situazioni o persone indigeste, pesanti che non riusciamo ad accettare ovvero a “digerire” (proprio come il cibo pesante).

Le emozioni connesse a tutto questo è la rabbia, che può essere vissuta sotto formo di frustrazione, collera, repressione, ingiustizia e lo sconforto.

Quindi, oltre che dedicare attenzione a ciò che ingeriamo col cibo, dobbiamo porre attenzione ai pensieri che “digeriamo” e alle emozioni che reprimiamo!


Alcuni suggerimenti per migliorare il gonfiore addominale:

  • mangia più lentamente cercando di non bere durante i pasti, mantenendo schiena bene eretta e preferibilmente senza televisore acceso
  • se possibile fai una piccola camminata dopo mangiato
  • bevi tisane contenente: finocchio, melissa e camomilla, menta, che alleviano gli spasmi addominali, riducono lo stress, sgonfiano e alleviano il dolore
  • evita chewing gum e riduci bevande gassate
  • prova ad integrare con l’integratore Depur Plus® che è dedicato alla depurazione e al drenaggio degli organi emuntori e del sistema linfatico. Al suo interno troviamo piante come Betulla, Mirtillo Rosso e Ortosifon, così come oli essenziali di Ginepro e Finocchio
  • cerca di scaricare la rabbia o accogliere con gentilezza i tuoi pensieri semplicemente scrivendo quello che provi o quello che non accetti e bruciando poi il foglio per lasciare andare
  • l’integratore Regola Tin® che aiuta l’intestino, al suo interno contiene Vitamine e Sali Minerali con estratti, fibre e prebiotici, come come Inulina dal Tarassaco, Psillio, Melissa che regolarizzano il transito intestinale, contribuiscono alla funzionalità e all’equilibrio della microflora intestinale e riducono i gas e il senso di gonfiore.
  • rilassati con Idrobagno I.U. mix di oli da bagno/doccia dalle proprietà purificanti e tonificanti, un tocca sana per la mente e il corpo, per ripulirsi da tutte le “scorie negative” accumulate durante la giornata. Al suo interno troviamo oli essenziali puri come Menta Piperita, Limone, Lavanda, Eucalipto, Camomilla.
  • coccolati tutti i giorni con la crema corpo SiluE’ che aiuta e stimola il drenaggio dei liquidi e riduce i gonfiori, agisce su pancia, fianchi, cosce e gambe. Al suo interno troviamo oli essenziali come il Carvi, il Ginepro, il Finocchio e il Rosmarino, che svolgono un’azione drenante e la Vitamina E, l’olio di Jojoba e il Cardo mariano con hanno proprietà vasotoniche.

Acidi grassi (saturi, mono-insaturi e poli-insaturi)

Vengono comunemente chiamati acidi grassi gli acidi organici che si riscontrano nella composizione dei lipidi cioè negli oli e grassi animali e vegetali, sia in forma libera, che in forma di esteri con il glicerolo (es. nei trigliceridi) o con alcoli “grassi”, cioè alcoli a lunga catena, per formare le cere. Gli acidi grassi sono acidi carbossilici (formula R-COOH) che hanno una lunga catena carboniosa (R), a differenza dei comuni acidi organici come l’acido acetico e l’acido propionico che hanno in tutto 2 o 3 atomi di carbonio, rispettivamente. Gli acidi grassi si definiscono saturi se non hanno doppi legami carbonio-carbonio, (chiamati “insaturazioni”), si definiscono mono-insaturi se ne hanno solo uno, si definiscono poli-insaturi se hanno due o più doppi legami (vedi figura). La dicitura omega-3 (ω-3) o omega-6 (ω-3), si riferisce alla posizione del primo doppio legame a partire dal fondo della catena di atomi di carbonio: se il primo doppio legame si incontra dopo 3 atomi di carbonio l’acido grasso è classificato come, omega-3, se dopo sei atomi di carbonio omega-6, come mostrato nella figura. I più comuni acidi grassi saturi sono l’acido palmitico (16 atomi di carbonio e nessun doppio legame, C16:0) e l’acido stearico (18 atomi di carbonio, 18:0), il più comune mono-insaturo è l’acido oleico, tipico dell’olio di oliva (18 atomi di carbonio ed 1 doppio legame in posizione 9, C18:1; ω-9), mentre i più comuni poli-insaturi sono l’acido linoleico e l’acido linolenico, capostipiti rispettivamente degli omega-6 e omega-3 (si veda la figura.

Prostaglandine, Trombossani, e Leucotrieni

Prostaglandine, Trombossani, e Leucotrieni sono messaggeri chimici o mediatori, cioè molecole che portano a specifiche cellule un messaggio e attivano o disattivano delle risposte metaboliche in tali cellule. Hanno quindi una funzione simile agli ormoni, solo che, a differenza di quanto fanno gli ormoni, il messaggio chimico viene portato solo a breve distanza cioè solo alle cellule che si trovano nelle vicinanze del luogo dove i mediatori sono stati prodotti. Esistono diverse prostaglandine, diversi trombossani e diversi leucotrieni che portano specifici messaggi. In molti casi questi funzionano da mediatori del processo infiammatorio, quindi innescano tutti gli eventi che sono coinvolti nell’infiammazione:

  • vasodilatazione con conseguenza afflusso di sangue (rossore),
  • aumento della permeabilità capillare con conseguente essudazione di liquidi (gonfiore o edema)
  • stimolazione di segnali nervosi nocicettivi (dolore)
  • richiamo in loco di cellule del sistema immunitario che attacchino un eventuale invasore (azione chemiotattica)
  • attivazione della biosintesi di tessuto cicatriziale per rinforzare o riparare la parte colpita (anche se non ce n’è bisogno)
  • generazioni di radicali liberi che possono distruggere chimicamente un invasore (ma danneggiano anche i nostri tessuti, cioè “sparano nel mucchio”).

Le prostaglandine e i trombossani però svolgo anche ruoli fisiologici importanti in condizioni di normalità, cioè in assenza di infiammazione. Ad esempio, regolano la secrezione di muco che protegge le pareti dello stomaco, regolano la biosintesi delle cartilagini e del liquido sinoviale nelle articolazioni, regolano la vasodilatazione, quindi il corretto afflusso di sangue nei vari distretti locali ed altre.

Ciclossigenasi e Lipoossigenasi e il processo infiammatorio

La ciclossigenasi e la lipoossigenasi sono le due famiglie di enzimi che vengono comunemente coinvolte nel processo infiammatorio, attraverso un complesso di reazioni che viene chiamato cascata dell’acido arachidonico. Tale complesso di reazioni si sviluppa così: un primo enzima, una fosfolipasi scinde i fosfolipidi delle membrane biologiche liberando l’acido arachidonico, un acido grasso poli-insaturo con 20 atomi di carbonio (acido eicosa-5Z,8Z,11Z,14Z-tetraenoico; C20:4; -6). L’acido arachidonico viene poi trasformato da due vie enzimatiche parallele, cioè da due famiglie di enzimi: la cicloossigenasi che lo straforma in prostaglandine e in trombossanie e la lipoossigenasi che lo trasforma in idroperossidi che a loro volta si trasformano in leucotrieni.
Esistono due isoforme della ciclossigenasi indicate con tipo 1 e tipo 2, brevemente COX-1 e COX-2. La COX-1 è l’enzima presente nella maggior parte delle cellule (tranne i globuli rossi), ed è costitutivo, cioè è presente sempre. La COX-2 è una isoforma inducibile di cicloossigenasi: è presente in modo costitutivo in alcuni organi come cervello, fegato, rene, stomaco, cuore e sistema vascolare, mentre può essere indotto (cioè sviluppato all’occorrenza) in seguito a stimoli infiammatori sulla pelle, i globuli bianchi e i muscoli.
Esistono vari tipi di lipoossigenasi che portano a prodotti diversi, la più importante nel processo infiammatorio è la 5-lipoossigenasi, 5-LOX.

Trigliceridi

I trigliceridi sono i principali componenti della maggior parte degli oli e grassi. Si tratta di molecole pesanti, non volatili e poco polari, insolubili in acqua, composte dal glicerolo (o glicerina) esterificato con tre molecole di acidi grassi: quindi è un tri-estere della glicerina, da cui deriva il nome. Ciascun acido grasso contiene da 8 a 22 atomi di carbonio (comunemente da 16 a 18) e può essere saturo, mono-insaturo o poli-insaturo. La dimensione degli acidi grassi e la loro saturazione determina le proprietà fisiche e sensoriali dei trigliceridi, che possono apparire come oli (liquidi a temperatura ambiente) o grassi (solidi o semisolidi) e possono avere maggiore o minore untuosità e scorrevolezza sulla pelle. I trigliceridi insaturi o con acidi grassi più corti sono più fluidi ed hanno maggiore scorrevolezza.

Terpeni e terpenoidi

I terpeni o terpenoidi sono una grande famiglia molecole naturali, tipicamente contenenti da 10 a 30 atomi di carbonio, che vengono biosintetizzate a partire da un “mattone” comune, l’isopentenil pirofosfato (IPP), contente 5 atomi di carbonio (vedi figura). La scoperta che il mattone ripetitivo consta di 5 atomi di carbonio è relativamente recente, mentre un tempo si era ipotizzato l’intera famiglia fosse creata con la ripetizione di un mattone di 10 atomi di carbonio, che fu chiamato “terpene”. Pertanto vennero chiamati mono-terpeni le molecole di 10 atomi di carbonio (come il limonene, vedi figura) cioè composte da un solo mattone, diterpeni quelle con 20 atomi di carbonio (es. il cafestolo che da’ l’aroma al caffè), triterpeni quelle con 30 atomi di carbonio (es. il beta-carotene). Poiché si trovarono anche molecole fatte da 15 atomi di carbonio (come il bisabololo) si pensò che contenessero un terpene e mezzo e vennero chiamate sesquiterpeni (dal latino semis = mezzo + atque = e). Oggi si sa che l’unità ripetitiva è composta da 5 atomi di carbonio, pertanto è facile capire come i mono-terpeni ne contengano due (vedi figura), i sesquiterpeni tre, i diterpeni quattro, i triterpeni sei.