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25.05.2021

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La gravidanza e il cambiamento della futura mamma


Dott.ssa Elena Lucchi, Responsabile Ricerca e Sviluppo


L’attesa di un bambino è un periodo che, fin dal momento della scoperta, riempie di mille emozioni, dalla felicità allo stupore, dalla sensazione di sentirsi “sospesi” ad un meraviglioso senso di pace.

Immediatamente tutto comincia a ruotare attorno a quel piccolo che sta lentamente crescendo, occupando via via sempre più spazio.


Come si trasforma il fisico della futura mamma?


La futura mamma inizia a trasformarsi sia nel fisico che nel modo di pensare e, mentre il primo potrà tornare alla sua forma originaria, i pensieri rimarranno per sempre diversi, concentrati su qualcuno che lentamente diventa più prezioso di noi stesse.

Nel primo trimestre, i cambiamenti sono prevalentemente a livello ormonale, motivo per cui possono verificarsi nausea e vomito, gonfiore agli arti inferiori e stanchezza.


Nel secondo trimestre iniziano ad essere più evidenti i mutamenti esteriori fino ad arrivare all’ultimo trimestre, che è, emotivamente e fisicamente, il più intenso.


Tuttavia, il piacere dell’attesa si unisce l’ansia che cresce, ansia per il parto, ma anche per le insicurezze legate ad un nuovo ruolo, che non si conosce.

Da subito, una mamma inizia a pensare a tutto quello che può influire sul benessere e la salute del suo bimbo, che si nutre e “respira” con lei, attraverso il cordone ombelicale “…durante la gravidanza, la madre è per il figlio il suo ambiente di vita, il suo mondo, il suo tutto e gli effetti saranno diversi a seconda del suo vissuto e degli atteggiamenti che ha verso di lui[1].


Durante la gravidanza è importante la nutrizione?


Normalmente lo stato di nutrizione dipende dalle abitudini alimentari e dalla risposta dell’organismo alla dieta. In particolari condizioni fisiologiche o in base alle diverse età, alcune categorie di persone possono essere ritenute più esposte al rischio di carenze nutritive: la gravidanza è una di queste.

La dieta di una futura mamma richiede qualche attenzione in più, non in termini di quantità, ma da un punto di vista qualitativo. Sarà necessaria una maggiore attenzione alle proteine, al tipo di grassi e ad alcune vitamine e minerali, tra cui in particolare calcio, ferro e soprattutto acido folico. [2]


Diversi studi clinici hanno messo in risalto come le carenze vitaminiche legate al periodo gestazionale possano influire sullo stato dei nutrienti del bambino e possano essere all’origine di problemi sia per la mamma che per il feto. Uno di questi, attraverso l’analisi del sangue di 563 donne in gravidanza, ha messo in luce che in media il 20 – 30% delle gestanti soffre di carenza vitaminica e, senza profilassi, questa insufficienza può estendersi a circa il 75% [3].


Tutte le mamme conoscono l’importanza dell’assunzione di acido folico (Vitamina B9), ma magari non tutte sanno che la Vitamina C e gli antiossidanti sono studiati, perché associati alla prevenzione della pre-eclampsia[1], una complicazione che si manifesta con ipertensione arteriosa, proteinuria e edema.

Per non parlare delle evidenze a supporto dei vantaggi di alcuni nutrienti, duranti i mesi della gestazione: un recente studio in doppio cieco, randomizzato con placebo, su ottantasei donne in gravidanza con problemi di crampi alle gambe ha evidenziato che l’assunzione orale di Magnesio agisce positivamente sulla frequenza e sull’intensità di questo disturbo (*5).

Un buono stato di Vitamina B2 nella mamma interviene positivamente sulla concentrazione di Vitamina B2 anche nel latte materno (*6), mentre la Vitamina B6 è risultata utile nel contrastare la nausea e il vomito in gravidanza [7].


Prendetevi cura di voi!


Durante i nove mesi è inevitabile che la tensione della cute si faccia sentire, provocando l’insorgenza di prurito diffuso in tutto il corpo. Di conseguenza è necessario applicare sulla pelle prodotti ricchi di oli vegetali, come l’Olio di Mandorle o di Germe di Grano, che sono ricchi di trigliceridi, con elevato contenuto di acidi grassi mono e poli-insaturi.

Nel primo in particolare sono presenti omega-6, mentre nell’Olio di Germe di Grano sono contenuti omega-6 e omega-3: questa ricchezza in nutrienti essenziali per uso topico ha un’eccellente azione nutritiva, emolliente e riequilibrante, che può garantire un’elasticità della pelle sufficiente a prevenire la formazione delle smagliature.

È necessario inoltre proteggere la pelle da un altro problema che può affliggere il periodo gestazionale: il “melasma gravidico”, cioè la comparsa di macchie scure sul viso, durante l’esposizione al sole, accentuato dai fattori ormonali.

Per evitare questa iperpigmentazione è bene applicare sulla pelle del viso, quotidianamente e soprattutto durante l’esposizione al sole, una crema con alto fattore di protezione, come la SPF 50+. Sono attenzioni necessarie che ogni futura mamma dovrebbe dedicarsi! E che possono diventare momenti di “tenera” cura verso il proprio bimbo.


Quali prodotti scegliere durante la gravidanza?


Scegli cosmetici che diano sicurezza in termine di controlli e qualità, soprattutto nei primi mesi di gravidanza, evitando la presenza di contaminanti o di nichel, che potrebbero essere veicolati attraverso la placenta.

Attraverso il massaggio, che la mamma esercita sul suo corpo durante l’applicazione di un prodotto cosmetico, si istaura un rapporto diretto col bambino, che si sentirà amato e coccolato, rassicurato e protetto. “Toccami! Accarezzami attraverso il tuo ventre tondo, fammi sentire che ci sei, che sei qui con me, che non sono solo” [8][9]

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Il bimbo saprà ricambiare con gratitudine, con piccoli calcetti o capriole dentro la pancia, e regalando alla gestante una pelle luminosa e idratata, grazie agli ormoni che sono in circolo in seguito alla sua presenza.

Il rapporto speciale col vostro bambino è appena cominciato, così come le cure per lui, che continuerete ad avere anche dopo la nascita, anche attraverso la scelta di prodotti specifici, studiati e formulati proprio per loro, la Linea Bimbi, sviluppata per prevenire ed attenuare tutti i “piccoli” problemi che la loro pelle delicata manifesterà!


Fonti

1 – G. Soldera “Le emozioni della vita prenatale” ed. Macro

2 – http://www.integratoriebenessere.it/le-diverse-esigenze-nutrizionali-nelle-varie-fasi-della-vita/

3 – Herman Baker et al ‘Vitamin Profile of 563 Gravidas during trimesters of pregnancy’ J Am Coll Nutr, 2002, 21: 33-37

4 – Kiondo P et al ‘Plasma vitamin C concentration in pregnant women with preeclampsia in Mulago hospital, Kampala Uganda’ Afr Health Sci, 2011, 11: 566 – 572

5 – Supakatisant C, Phupong V ‘Oral magnesium for relief in pregnancy-induced leg cramps: a randomised controlled trial’ Matern Child Nutr. 2012, 11: 139-45

6 – Ortega Rosa M et al ‘Riboflavin levels in maternal milk: the influence of Vitamin B2 status during the third trimester of pregnancy’ J Am Coll Nutr, 1999, 18:324-329

7 – Chittumma P, Kaewkiattikun K, Wiriyasiriwach B ‘Comparison of the effectiveness of ginger and vitamin B6 for treatment of nausea and vomiting in early pregnancy: a randomized double-blind controlled trial’ J Med Assoc Thai, 2007, 90:15-20

8 – E. Balsamo “Libertà e amore” ed. Il Leone Verde

9 – https://www.ascsole.it/wp-content/uploads/2020/06/Alla-scoperta-del-bambino-prenatale-Silvia-Iaccarino.pdf

Acidi grassi (saturi, mono-insaturi e poli-insaturi)

Vengono comunemente chiamati acidi grassi gli acidi organici che si riscontrano nella composizione dei lipidi cioè negli oli e grassi animali e vegetali, sia in forma libera, che in forma di esteri con il glicerolo (es. nei trigliceridi) o con alcoli “grassi”, cioè alcoli a lunga catena, per formare le cere. Gli acidi grassi sono acidi carbossilici (formula R-COOH) che hanno una lunga catena carboniosa (R), a differenza dei comuni acidi organici come l’acido acetico e l’acido propionico che hanno in tutto 2 o 3 atomi di carbonio, rispettivamente. Gli acidi grassi si definiscono saturi se non hanno doppi legami carbonio-carbonio, (chiamati “insaturazioni”), si definiscono mono-insaturi se ne hanno solo uno, si definiscono poli-insaturi se hanno due o più doppi legami (vedi figura). La dicitura omega-3 (ω-3) o omega-6 (ω-3), si riferisce alla posizione del primo doppio legame a partire dal fondo della catena di atomi di carbonio: se il primo doppio legame si incontra dopo 3 atomi di carbonio l’acido grasso è classificato come, omega-3, se dopo sei atomi di carbonio omega-6, come mostrato nella figura. I più comuni acidi grassi saturi sono l’acido palmitico (16 atomi di carbonio e nessun doppio legame, C16:0) e l’acido stearico (18 atomi di carbonio, 18:0), il più comune mono-insaturo è l’acido oleico, tipico dell’olio di oliva (18 atomi di carbonio ed 1 doppio legame in posizione 9, C18:1; ω-9), mentre i più comuni poli-insaturi sono l’acido linoleico e l’acido linolenico, capostipiti rispettivamente degli omega-6 e omega-3 (si veda la figura.

Prostaglandine, Trombossani, e Leucotrieni

Prostaglandine, Trombossani, e Leucotrieni sono messaggeri chimici o mediatori, cioè molecole che portano a specifiche cellule un messaggio e attivano o disattivano delle risposte metaboliche in tali cellule. Hanno quindi una funzione simile agli ormoni, solo che, a differenza di quanto fanno gli ormoni, il messaggio chimico viene portato solo a breve distanza cioè solo alle cellule che si trovano nelle vicinanze del luogo dove i mediatori sono stati prodotti. Esistono diverse prostaglandine, diversi trombossani e diversi leucotrieni che portano specifici messaggi. In molti casi questi funzionano da mediatori del processo infiammatorio, quindi innescano tutti gli eventi che sono coinvolti nell’infiammazione:

  • vasodilatazione con conseguenza afflusso di sangue (rossore),
  • aumento della permeabilità capillare con conseguente essudazione di liquidi (gonfiore o edema)
  • stimolazione di segnali nervosi nocicettivi (dolore)
  • richiamo in loco di cellule del sistema immunitario che attacchino un eventuale invasore (azione chemiotattica)
  • attivazione della biosintesi di tessuto cicatriziale per rinforzare o riparare la parte colpita (anche se non ce n’è bisogno)
  • generazioni di radicali liberi che possono distruggere chimicamente un invasore (ma danneggiano anche i nostri tessuti, cioè “sparano nel mucchio”).

Le prostaglandine e i trombossani però svolgo anche ruoli fisiologici importanti in condizioni di normalità, cioè in assenza di infiammazione. Ad esempio, regolano la secrezione di muco che protegge le pareti dello stomaco, regolano la biosintesi delle cartilagini e del liquido sinoviale nelle articolazioni, regolano la vasodilatazione, quindi il corretto afflusso di sangue nei vari distretti locali ed altre.

Ciclossigenasi e Lipoossigenasi e il processo infiammatorio

La ciclossigenasi e la lipoossigenasi sono le due famiglie di enzimi che vengono comunemente coinvolte nel processo infiammatorio, attraverso un complesso di reazioni che viene chiamato cascata dell’acido arachidonico. Tale complesso di reazioni si sviluppa così: un primo enzima, una fosfolipasi scinde i fosfolipidi delle membrane biologiche liberando l’acido arachidonico, un acido grasso poli-insaturo con 20 atomi di carbonio (acido eicosa-5Z,8Z,11Z,14Z-tetraenoico; C20:4; -6). L’acido arachidonico viene poi trasformato da due vie enzimatiche parallele, cioè da due famiglie di enzimi: la cicloossigenasi che lo straforma in prostaglandine e in trombossanie e la lipoossigenasi che lo trasforma in idroperossidi che a loro volta si trasformano in leucotrieni.
Esistono due isoforme della ciclossigenasi indicate con tipo 1 e tipo 2, brevemente COX-1 e COX-2. La COX-1 è l’enzima presente nella maggior parte delle cellule (tranne i globuli rossi), ed è costitutivo, cioè è presente sempre. La COX-2 è una isoforma inducibile di cicloossigenasi: è presente in modo costitutivo in alcuni organi come cervello, fegato, rene, stomaco, cuore e sistema vascolare, mentre può essere indotto (cioè sviluppato all’occorrenza) in seguito a stimoli infiammatori sulla pelle, i globuli bianchi e i muscoli.
Esistono vari tipi di lipoossigenasi che portano a prodotti diversi, la più importante nel processo infiammatorio è la 5-lipoossigenasi, 5-LOX.

Trigliceridi

I trigliceridi sono i principali componenti della maggior parte degli oli e grassi. Si tratta di molecole pesanti, non volatili e poco polari, insolubili in acqua, composte dal glicerolo (o glicerina) esterificato con tre molecole di acidi grassi: quindi è un tri-estere della glicerina, da cui deriva il nome. Ciascun acido grasso contiene da 8 a 22 atomi di carbonio (comunemente da 16 a 18) e può essere saturo, mono-insaturo o poli-insaturo. La dimensione degli acidi grassi e la loro saturazione determina le proprietà fisiche e sensoriali dei trigliceridi, che possono apparire come oli (liquidi a temperatura ambiente) o grassi (solidi o semisolidi) e possono avere maggiore o minore untuosità e scorrevolezza sulla pelle. I trigliceridi insaturi o con acidi grassi più corti sono più fluidi ed hanno maggiore scorrevolezza.

Terpeni e terpenoidi

I terpeni o terpenoidi sono una grande famiglia molecole naturali, tipicamente contenenti da 10 a 30 atomi di carbonio, che vengono biosintetizzate a partire da un “mattone” comune, l’isopentenil pirofosfato (IPP), contente 5 atomi di carbonio (vedi figura). La scoperta che il mattone ripetitivo consta di 5 atomi di carbonio è relativamente recente, mentre un tempo si era ipotizzato l’intera famiglia fosse creata con la ripetizione di un mattone di 10 atomi di carbonio, che fu chiamato “terpene”. Pertanto vennero chiamati mono-terpeni le molecole di 10 atomi di carbonio (come il limonene, vedi figura) cioè composte da un solo mattone, diterpeni quelle con 20 atomi di carbonio (es. il cafestolo che da’ l’aroma al caffè), triterpeni quelle con 30 atomi di carbonio (es. il beta-carotene). Poiché si trovarono anche molecole fatte da 15 atomi di carbonio (come il bisabololo) si pensò che contenessero un terpene e mezzo e vennero chiamate sesquiterpeni (dal latino semis = mezzo + atque = e). Oggi si sa che l’unità ripetitiva è composta da 5 atomi di carbonio, pertanto è facile capire come i mono-terpeni ne contengano due (vedi figura), i sesquiterpeni tre, i diterpeni quattro, i triterpeni sei.